Il 27 giugno 2023, il Consiglio dell’UE ha raggiunto un accordo col Parlamento europeo per rafforzare la protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione all’amianto. Nonostante sia vietato nell’UE da quasi vent’anni, l’amianto costituisce ancora una minaccia per la salute dei lavoratori a causa della sua presenza negli edifici più vecchi.
Le nuove norme riducono in modo considerevole gli attuali valori limite per l’amianto e prevedono modalità più accurate per misurare i livelli di esposizione.
Linee dell’accordo:
E’ stato concordato sull’uso di un cosiddetto “modello duale” per i valori limite di esposizione professionale (OELV).
In un primo momento i datori di lavoro dovranno ridurre l’OELV dall’attuale 0,1 a 0,01 fibre di amianto per cm cubo senza alcun periodo di transizione (al massimo due anni dopo l’entrata in vigore della direttiva).
Dopo 6 anni, gli Stati Membri dovranno utilizzare una tecnologia più moderna ed efficace per rilevare le fibre: la microscopia elettronica.
Dovranno quindi scegliere tra: utilizzare un OELV ancora più basso di 0,002 fibre di amianto per cm cubo, escluse le fibre sottili, oppure mantenere lo 0,01 OELV ma includendo le fibre sottili. In base alle nuove norme le imprese che devono effettuare lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto saranno tenute ad ottenere autorizzazioni dalle autorità nazionali. I datori di lavoro dovranno inoltre adottare misure per individuare la presenza di materiali a potenziale contenuto di amianto prima di iniziare i lavori di demolizione o manutenzione in locali costruiti prima dell’entrata in vigore del divieto nazionale relativo all’amianto. A tal fine possono ad esempio ottenere informazioni dai proprietari dell’edificio o da altri datori di lavoro, oppure consultare altre pertinenti fonti di informazione come i registri. Gli Stati membri dovranno tenere un registro di tutti i casi di malattie professionali legate all’amianto diagnosticate da un medico. Le nuove norme stabiliranno anche un elenco di mezzi per evitare l’esposizione, come l’uso appropriato di dispositivi di protezione personale e respiratoria, la pulizia sicura degli indumenti, una procedura di decontaminazione e requisiti di formazione di alta qualità per i lavoratori.
I prossimi sviluppi:
Gli ambasciatori degli Stati membri presso l’UE saranno chiamati ad approvare l’accordo raggiunto con il Parlamento in una prossima riunione del Comitato dei Rappresentanti Permanenti (COREPER). Il testo della direttiva sarà quindi sottoposto a revisione prima di essere adottato dai ministri in una prossima riunione del Consiglio.
Una volta adottata la direttiva, gli Stati membri disporranno di due anni per introdurre il nuovo livello massimo di esposizione di 0,01 f/cm cubo e di sei anni per introdurre la microscopia elettronica al fine di misurare i livelli di amianto su luogo di lavoro.
Si ricorda che la Vigente normativa Regionale prevede nel momento in cui in azienda siano presenti materiali contenenti amianto (in particolare coperture):
- la nomina del Responsabile del controllo e della manutenzione;
- la redazione di un piano di controllo;
- eventuali campionamenti e analisi dei materiali;
Tali obblighi sono in capo al proprietario o utilizzatore degli edifici.
Nel caso in cui siano presenti lavoratori esposti al rischio DA ESPOSIZIONE DA FIBRE CONTENENTI AMIANTO, sono inoltre in capo al datore di lavoro i seguenti obblighi:
- Valutazioni del Rischio da esposizione all’amianto
- Campionamenti ed analisi della concentrazione delle fibre di amianto in ambiente di lavoro
- Sorveglianza sanitaria dei lavoratori
Per gli interventi di bonifica dell’amianto, l’Inail pubblica ogni anno bandi per il finanziamento degli interventi con contributo a Fondo Perduto fino ad un massimo di 130.000,00 euro. La pubblicazione del prossimo bando sarà a inizio 2024.